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GUEST IN MILAN – ITALIANO

29 Agosto 2012

GRAND HOTEL ET DE MILAN, DIMORA DEL BEL MONDO DAL 1863. UN ALBERGO IN PIENO CENTRO A MILANO, CHE CONSERVA L’ANTICO FASCINO DI DIMORA DI LUSSO OTTOCENTESCA, E OGGI GESTITO CON IMMENSA PASSIONE DA DANIELA BERTAZZONI. FIGLIA DI MANILO BERTAZZONI CHE NE VOLLE LA GESTIONE DAL 1969, E DALLE FIGLIE ALISSIA E SARAH MANCINO, IMPEGNATI ANCHE NELL’ALTRO HOTEL DI FAMIGLIA, LO STRAF HOTEL.

Vi soggiornarono Giuseppe Verdi, figura dominante del teatro lirico italiano italiano, Umberto Giordano, compositore che sposò l’allora figlia del proprietario del Grand Hotel et de Milan – Olga Spatz, Enrico Caruso, compositore Tamara De Lempicka, che nel 1925 incontrò Gabriele D’Annunzio il quale volle ardentemente che ella soggiornasse al Grand Hotel. E ancora, Ernest Hemingway, Luchino Visconti, Maria Callas, Rudolf Nureyev, Vittorio De Sica, Giorgio De Chirico, Giorgio Strehler, Carmelo Bene. Con la gestione della famiglia Bertazzoni, il Grand Hotel et De Milan, divenne poi il punto di riferimento per il mondo della moda.

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Sarah Mancino e Daniela Bertazzoni

Daniela, cosa rammenta di quel periodo?  Abbiamo la gestione di quest’albergo da oltre 30 anni. Ricordo tanti momenti felici insieme a mio fratello Gerry, organizzavamo cene di mezzanotte, qui nei saloni dell’albergo, a base di aringhe e birra, anziché caviale e champagne1 Ma la cosa più splendida è stata l’intuizione della moda. Essendo io allora sposata con il fotografo di moda Manilo Mancino, entrammo nel mondo del pret-a-porter cui pensammo di affittare degli spazi facendoli diventare show-room. Questo ci ha dato enorme notorietà. Era divertentissimo. L’hotel era pieno di gente creativa e pazza! Grandi fatiche e responsabilità, ma molto affascinante! Io ero la figlia del capo e, benché fossi entrata con molta umiltà, alla fine tutti s’inchinarono di fronte alla mia idea! Arrivammo perfino ad avere la waiting list di aziende che volevano partecipare.

Sarah, da quale momento ha ricordo del bellissimo periodo che la mamma ha descritto?  Vivevo tutto con molto divertimento all’inizio, con gli occhi di bambina, sono subentrata in azienda 9 anni fa con l’apertura dell’Hotel Straf.

Questa è un’impresa al femminile, guidata da donne, come vi sentite in queste vesti? S. : Noi siamo sempre state femmine, da tutte le parti! In casa non è quasi mai esistito un uomo, papà andava e veniva, donne sempre! Quindi siamo abituate. D. : L’unica presenza maschile, dopo la morte di mio papà, è stata quella di Gerry, fratello adorato e davvero sensibile, capace di dare grandi input creativi. S. : Io non ho mai avuto esperienze in aziende ‘al maschile’, quindi, non posso fare un confronto, però sento forte in quest’esperienza un modo di condurre molto genuino, istintivo e con una forte dose d’intuizione tipica delle donne, capacità d’osservazione e fiuto, in cui la mamma è maestra, poi c’è Alissia, che è ‘un’aggregatrice e consolidatrice’, e io, più attenta alla parte creativa. C’è molto il senso di famiglia nella gestione degli alberghi, anche nel rapporto col personale, e questo credo sia possibile grazie alla presenza femminile al comando.

La vostra vita privata ha risentito del ruolo di potere che avete nella vita professionale? D. : Sì, da morire! Qualche uomo me l’ha addirittura fatta pagare. Poche le eccezioni. Una donna che ha potere nel lavoro, un po’ se lo porta dietro anche nella vita privata, e a un uomo questo difficilmente fa piacere. S. :Io sono meno glamour, ma ho un carattere forte, e inevitabilmente i rapporti personali ne risentono. Si tratta di carattere, non di atteggiamento, e il carattere si porta anche a casa!

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Sarah Mancino e Daniela Bertazzoni

Daniela, il Grand Hotel è per lei come un figlio… Amo quest’albergo in maniera carnale! E’ il mio quarto figlio, il maschio che non ho mai avuto, e tutti gli interventi fatti sono stati dettati da immenso amore e difesa nei confronti di tutto quello che c’era d’antico, pur conferendo all’hotel quella modernità necessaria a non farne un museo. L’ho difeso e lo difenderò sempre dagli attacchi del modernismo eccessivo, nel tentativo di farlo vivere senza snaturarl: moderno, ma non museale. La mia è una dichiarazione d’amore! Vorrei anche menzionare la nostra organizzazione no profit che si occupa di portare acqua nel Mali attraverso trivellazioni nel sottosuolo. Abbiamo già dato acqua a quattro villaggi. Per ogni prenotazione un euro è devoluto all’associazione IN-VITA.

Sarah, anche lo Straf partecipa all’iniziativa?Più che mai! Anche attraverso eventi per la raccolta fondi. Straf è stato fondato nel 2004 per assecondare il nostro desiderio di gestire un albergo in proprietà,

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Grand Hotel et de Milan – Interno

un restauro durato tre anni, per trasformarlo nell’albergo più contemporaneo di Milano, mentre il Grnd Hotel è il più storico dell

a città! Sono entrata a far parte dell’azienda di famiglia dall’apertura dello Straf, non avevo ancora un ruolo ben definito, ma mi sono preparata e ho imparato molto sul campo., strada facendo. La passione è un ingrediente fondamentale, passione che poi diventa dedizione. Il livello umano è altissimo nell’ambiente lavorativo, probabilmente perché trasmesso da noi donne.Quali sono i vantaggi, o gli svantaggi, dell’essere donna di responsabilità nel mondo del lavoro? D. : Per quanto mi riguarda solo vantaggi! Se sei ‘furba’, e resti donna, cosa che spesso le donne dimenticano quando fanno un lavoro importante, con un bel sorriso e usando gli occhi velatamente seducenti avrai certamente dei vantaggi in un mondo maschile! S. : Non scordiamoci il famoso intuito, tipico delle donne! Che è fondamentale per capire chi hai di fronte. D. : Vorrei precisare che la mia non è tanto seduzione quanto femminilità. Io sguazzo nel mio ruolo, ci sto bene. Quando c’è da riprendere qualcuno lo faccio, senza per questo prenderlo a pugni, rivolgendomi alla persona che ha sbagliato con femminilità. In sostanza, pensiamo che chi è nato uomo debba fare l’uomo, e chi è nata donna la donna.

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Grand Hotel et de Milan – Interno

C’è un tipo di donna che non vi piace? D. : L’unica tipologia che detesto è quella della falsa. Tutte le altre, in fondo, scontano la loro pena! La donna falsa mi fa paura. S. : Concordo appieno. Trovo difficile gestirla, magari la sento, me ne accorgo, ma fatico a gestirla. D. : Alla donna falsa bisogna dare sempre ragione, per poi fare lo stesso come dici tu!

 By  SILVIA SBRIGLIO

for more information: http://www.grandhoteletdemilan.it/